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La tutela dei lavoratori nelle procedure concorsuali 2

Copertina del libro
Autori: Marzia Colagiovanni
ISBN-13: 9788869598098
Pagine: 114
Data pubbl.: Mar 2017
Edizione: 1a edizione
Materia:
Collana: TEMI DI DIRITTO COMMERCIALE E FALLIMENTARE
Prezzo:

€ 13,00 versione cartacea

€ 7,99 versione ebook

La tutela dei lavoratori nelle procedure concorsuali è un tema assolutamente centrale nel diritto fallimentare di oggi ma, allo stesso tempo, un tema trascurato dalla letteratura corrente. La ragione potrebbe risiedere nel fatto che si tratti di materia collocata tra due discipline dotate di forte individualità e autonomia: il diritto del lavoro e quello fallimentare. Ciascuna delle due discipline, senza dialogare tra loro nella regolazione delle crisi di impresa, ha messo a fuoco interessi distinti: nel diritto del lavoro gli interessi dei singoli lavoratori a salvaguardare la propria posizione, nel diritto fallimentare gli interessi dei creditori, compresi i singoli lavoratori, senza che nessuno dei due ambiti disciplinari si sia posto fino in fondo il problema di come gestire la coesistenza di tali interessi. Allo stato attuale la ratio legis del diritto fallimentare, anche quando il legislatore apre la porta ad una ripresa o alla prosecuzione dell’attività economica dell’impresa in “crisi”, è quella di soddisfare le ragioni del credito e la visione dell’impresa, che è alla base di tale disciplina, è quella classica di “luogo di accumulazione del capitale”, piuttosto che di “luogo di occupazione dei lavoratori”. La volontà del legislatore è confermata dal fatto che la conservazione di un’impresa che distrugge ricchezza è dannosa non solo per le imprese concorrenti, ma anche per il sistema economico nel suo complesso, ed è contraria ai principi della libera concorrenza e del sistema di mercato, se specificatamente riservata a imprese di un certo tipo o di una certa dimensione. Nelle ultime riforme del diritto fallimentare, il favor del legislatore verso la tutela del lavoratore si ravvisa nell’introduzione del c.d. concordato in continuità aziendale; detta riforma dimostra la volontà di salvaguardare, laddove ciò risulti possibile e finalizzato al miglior soddisfacimento dei creditori, la continuazione dell’impresa (c.d. going concern), aprendo così la porta al rispetto del dovere inderogabile di solidarietà, con ciò che ne consegue in termini di tutela occupazionale. Nel primo capitolo viene trattata a livello Costituzionale e Europeo l’evoluzione storico legislativa del diritto del lavoro e del diritto fallimentare. Analizzando i profili costituzionali della materia indagata, si giunge a ravvisare nell’art. 41 Cost. l’indicazione della necessità di operare la sintesi di tre valori: la libertà d’iniziativa economica, il dovere di solidarietà che esige il perseguimento dell’occupazione e la soddisfazione dei creditori che emerge nel caso della crisi dell’impresa, per poi giungere a verificare quali tecniche il legislatore adotti in simile circostanza e in quale ordine disponga i diversi interessi nell’operazione di contemperamento. La previsione costituzionale dell’art. 41 Cost. sancisce la libertà d’iniziativa economica privata, contestualmente limitando la latitudine del suo esercizio in modo da impedire che esso generi un contrasto con l’utilità sociale o rechi danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. In tal modo la disposizione costituzionale già prefigura il complesso procedimento ermeneutico del quadro costituzionale, di contemperamento degli interessi coinvolti e di rispetto del dovere di solidarietà, al quale è chiamato l’interprete che intende sciogliere i dubbi che originano dal diritto positivo. Dal punto di vista del diritto europeo l’attenzione è stata posta sulla protezione dei diritti sociali mancante nel Trattato di Roma del 1957 e introdotta soltanto nel 2007 con il Trattato di Lisbona. Nel secondo capitolo, dopo una breve disamina sulla crisi di impresa e sulle procedure concorsuali, viene analizzata la disciplina dei rapporti di lavoro nel fallimento, più precisamente la tutela che l’ordinamento giuridico riconosce ai lavoratori. Al fine di una chiara esposizione giuridica, si è suddiviso l’ipotesi di cessazione dell’attività di impresa dall’ipotesi di continuazione della stessa: nel primo caso si sono analizzati i licenziamenti individuali nelle imprese minori, la Cassa Integrazione Guadagni e i licenziamenti collettivi con almeno 15 dipendenti; nel secondo caso si è posta l’attenzione sulla tutela dei lavoratori nei casi in cui il curatore fallimentare sia stato autorizzato all’esercizio provvisorio dell’impresa o sia stato disposto l’affitto d’azienda. Nella parte finale del capitolo l’attenzione è stata posta sui crediti pecuniari del lavoratore, in particolare la retribuzione, che godono di apposite garanzie dirette ad assicurare l’effettiva realizzazione del diritto, quali la rivalutazione monetaria, i privilegi e il Fondo di garanzia. Nell’ultimo capitolo, dopo un breve excursus sul concordato preventivo e le sue tipologie, viene trattata la continuità contrattuale come regola generale, dal momento che l’art.169bis l. fall. ultimo comma stabilisce che i rapporti di lavoro subordinato non possono né essere sospesi né essere sciolti. La parte finale del capitolo ha come focus le novità legislative introdotte dallo schema di Decreto legislativo del Consiglio dei Ministri del 20.02.2015, presentato alla Camera dei Deputati il 10.04.2015, che prevede il riordino delle tipologie contrattuali e la modifica della disciplina delle mansioni, con l’obiettivo di diminuire il contenzioso derivante dall’utilizzazione dei rapporti di lavoro alternativi rispetto al contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, quanto di aumentare la flessibilità nella gestione del rapporto.