L’opera approfondisce la Business Judgment Rule, nata negli USA per proteggere gli amministratori societari dal vaglio giudiziario se agiscono in buona fede, con diligenza e indipendenza. La Business Judgment Rule, affermata anche nel diritto civile italiano, mira a bilanciare il controllo ex post sull’operato dei manager con l’incentivo ad una gestione societaria non troppo avversa al rischio. Tuttavia, nel diritto penale d'impresa, limitare la revisione giudiziaria, avvalendosi della Business Judgment Rule costituisce ancora una novità, affrontata per la prima volta nel c.d. caso "Alitalia". L’opera indaga se la Business Judgment Rule possa essere applicata in casi in cui le scelte gestionali coinvolgono reati con profili rilevanti di discrezionalità tecnica, come la bancarotta fraudolenta o le false comunicazioni sociali, esaminando i casi giurisprudenziali e suggerendo che la discrezionalità tecnica dell'amministratore potrebbe essere tutelata, se esercitata in buona fede e sulla base di adeguate informazioni.