Il processo penale italiano non assolve alla sua funzione. Secondo l’autore ciò è dovuto alla mancata accettazione della cultura del sistema accusatorio negli operatori e alla mancanza di educazione sociale nei cittadini. La tesi sviluppata nell’opera è che la responsabilità del fallimento vada equamente distribuita tra tutti quanti concorrono nello sviluppo del procedimento e nella celebrazione del processo: legislatore, giudici, pubblici ministeri, polizia giudiziaria, avvocati, periti, consulenti, imputati, testimoni.